Probalilità classica
La probabilita' classica viene determinata
"a priori" cioe' prima che l'evento si verifichi: per poterlo fare bisogna
ipotizzare che i possibili risultati elementari siano equiprobabili.
Esempio: lanciando un dado, se il dado non e' truccato, si può
pensare che la possibilita' che esca una delle sei facce sia sempre la
stessa (1/6).
Altro esempio: estraendo a caso una carta da un mazzo di 40 possiamo pensare
che la possibilita' che esca una data carta sia la stessa per ognuna delle
40 carte.
La probabilità p(e) di un evento 'e'
è il rapporto fra il numero m dei casi favorevoli (al verificarsi
di e ) ed il numero n di tutti i casi possibili.
La definizione classica è stata molto criticata perché suppone che i casi
siano tutti equamente possibili. Esiste una visione alternativa: la concezione
frequentistica secondo la quale per conoscere la probabilità di
un evento si deve ricorrere all'esperimento. Essa si può applicare solo
quando si possono eseguire parecchie prove.
Probalilità frequentistica
Viene chiamata frequenza relativa di
un evento in n prove effettuate nelle stesse condizioni, il rapporto fra
il numero k delle prove nelle quali l'evento si è verificato ed il numero
n delle prove effettuate.
Supponiamo di lanciare una moneta 20 volte e di segnare il numero di volte
che esce testa. Supponiamo che testa esca 12 volte Allora chiamo frequenza
dell'evento "uscita testa"
il rapporto fra il numero di eventi favorevoli ed il numero di prove fatte.
La frequenza e la probabilita' sono due concetti del tutto diversi fra
loro:
la probabilità va calcolata a priori
cioe' prima che l'evento accada, la frequenza
va calcolata a posteriori e dopo un numero congruo di prove, cioe'
dopo che gli eventi sono accaduti.
La frequenza, come la probabilita', sono dei numeri compresi fra 0 ed
1, pero' la frequenza 0 non implica che l'evento
sia impossibile come la frequenza 1 non implica necessariamente che l'evento
sia certo.
Ad esempio se lancio tre volte una moneta ed ottengo 3 volte testa la
frequenza di uscita di testa sara' 1 e la frequenza di uscita di croce
sara' 0 ma l'evento "uscita testa" non e' certo come non e' impossibile
l'evento "uscita croce" .
Per la legge dei grandi numeri, aumentando il numero delle prove, il valore della frequenza si avvicina alla probabilità teorica.